La lavorazione del marmo e del granito

Tutte le fasi che portano dalla materia prima al prodotto finito, con particolare riferimento ai materiali trattati da noi.

Marmi e graniti vengono estratti nelle cave sotto forma di blocchi.

I blocchi estratti in Italia o nel continente europeo vengono trasportati a mezzo autotreno fino alle segherie per essere tagliati.

I blocchi estratti all’estero, in altri continenti come l’Asia e più precisamente in India, paese da cui provengono le nostre quarziti, vengono prima trasportati dalla cava al porto più vicino tramite autotreno e poi vengono caricati su grandi navi mercantili dove viaggiano in container o in stiva fino a un porto italiano nel quale vengono prima scaricati e poi ricaricati di nuovo su camion diretti ai depositi o alle segherie.
Presso le segherie vengono effettuate le operazioni di taglio e quindi la trasformazione dei blocchi in lastre e successivamente le varie lavorazioni.

Il taglio dei blocchi di marmo e granito

Il taglio dei blocchi avviene con appositi macchinari chiamati telai.
Solitamente, per il taglio delle lastre di marmo vengono utilizzati telai multilama, dotati di lame diamantate: il vantaggio degli utensili diamantati è di effettuare il taglio in modo estremamente rapido e preciso.
La soluzione adottata per tagliare le lastre dipende dalla durezza dei materiali: notoriamente i graniti sono più duri da tagliare e rifinire rispetto ai marmi.
Per la segagione del granito pertanto vengono utilizzati di frequente telai multilama a graniglia, inoltre i telai tradizionali sono stati di recente affiancati da più moderni telai multifilo per la segagione del granito e delle quarziti.

Le lastre ricavate con il taglio possono avere uno spessore che va da 1 cm ad uno spessore massimo di circa 30 cm: lastre inferiori ad un cm sarebbero fragili e poco resistenti; gli spessori superiori invece permettono di affrontare le successive fasi di lavorazione ed evitare rotture nei materiali.

Oltre i 30 cm si parla non più di lastre ma di “masselli“.

Una volta ottenute le lastre, quali sono le lavorazioni più diffuse, adatte sia ad esaltare le qualità estetiche che a tutelare la resistenza dei materiali?

La lucidatura è la più comune, tipica degli ambienti interni ed ha lo scopo di eliminare impurità e porosità.

La levigatura è una tecnica richiesta soprattutto per gli spazi esterni, più esposti agli agenti atmosferici che priva il materiale delle capacità riflettenti ma aumenta la resistenza alle piogge e altri fenomeni.

La spazzolatura conferisce invece alla pietra un aspetto “vissuto”, quasi a realizzare piccole imperfezioni per un effetto meno lucido ma elegante.

La fiammatura consiste nel trattare le lastre ad alte temperature per ottenere un effetto naturale e grezzo particolarmente adatto su materiali come le quarziti.

Abbiamo poi la sabbiatura per satinare le superfici, la bocciatura da cui derivano qualità antiscivolo molto adatte in ambiti esterni come le piscine, la rullatura, il trattamento wen-pec e tanti, tanti altri.

Se avete bisogno di altre informazioni sulle nostre lavorazioni dei marmi e dei graniti, contattateci per telefono oppure scriveteci compilando il modulo qui sotto.

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